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investire con banca o consulente indipendente
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Sep 19, 2024

Investire con una Banca o un Consulente Indipendente? Le Differenze

Impatto sugli investimenti: differenza tra Banca e Consulente Indipendente

Quando si tratta di gestione degli investimenti, la scelta tra affidarsi ai servizi di una banca o a un consulente indipendente può avere un impatto significativo sulla propria strategia e sui risultati.

Le differenze tra queste due opzioni non riguardano solo i costi, ma anche la qualità e l’imparzialità del consiglio ricevuto.

Mentre molte persone si rivolgono alla banca per investire, credendo che sia la scelta più sicura e convenzionale, il ruolo di un consulente indipendente offre una prospettiva diversa, più personalizzata e per questo più vantaggiosa per l'investitore. 

In questo articolo esploreremo le differenze principali e perché scegliere un consulente indipendente può rappresentare un cambiamento importante per i tuoi investimenti.

La differenza nell'approccio: personalizzazione vs. standardizzazione

La banca gode di un'aura di autorevolezza e fiducia. Siamo portati a considerare le istituzioni bancarie come simboli di sicurezza e stabilità, e questo ci porta a fidarci ciecamente dei consigli finanziari che ci offrono. 

Ma è importante chiedersi: questa autorità è meritata?

Pensaci un attimo: quando ti siedi davanti al consulente della tua banca, ti sta veramente proponendo una soluzione che serve ai tuoi interessi?

O sta semplicemente eseguendo un compito aziendale, spingendo prodotti finanziari che la banca vuole vendere? 

Magari non te ne sei mai reso conto, ma i consulenti delle banche sono spesso incentivati a vendere prodotti interni che generano commissioni per l'istituto, non per te. 

Immagina di entrare in una banca e chiedere consiglio su dove investire il tuo risparmio di una vita.

Ti viene offerto un portafoglio di fondi comuni che, a prima vista, sembra interessante.

Quello che non ti dicono è che quel fondo ha costi di gestione elevati e performance spesso inferiori a strumenti più semplici, come gli ETF, che magari non ti vengono neanche menzionati perché la banca non ci guadagna abbastanza.

In altre parole, quando si entra in una banca per parlare di investimenti, si è spesso considerati come un "numero" piuttosto che come una persona con sogni, desideri e obiettivi da raggiungere.

Al contrario, un consulente indipendente non ha alcun interesse nel venderti un prodotto rispetto a un altro.

Lavora per te, non per una banca, e l'unico obiettivo è ottimizzare i tuoi investimenti.

Questa indipendenza garantisce una maggiore personalizzazione nella creazione di portafogli e strategie di investimento.

I costi e la trasparenza nei servizi

Uno degli aspetti più sottovalutati quando si sceglie di investire attraverso i servizi finanziari di una banca sono i costi.

Queste commissioni non sempre sono immediatamente visibili al cliente (anche per mancanza di consapevolezza da parte sua) e possono includere spese di gestione, commissioni di performance e costi di distribuzione. 

Nella gestione degli investimenti della banca, si trovano spesso strumenti finanziari complessi, come fondi comuni d’investimento o polizze assicurative, che sembrano vantaggiosi ma che, a conti fatti, non convengono.

Costi degli investimenti tramite prodotti finanziari

Il problema è che molti clienti non sono a conoscenza delle spese associate, perché queste informazioni non sono sempre comunicate in maniera chiara e trasparente.

Al contrario, un consulente indipendente opera con una totale trasparenza sui costi. 

I consulenti indipendenti sono solitamente pagati attraverso una parcella fissa e non attraverso commissioni legate alla vendita di prodotti. 

Andiamo a fare un esempio molto semplice, ma sempre di grande impatto. 

Simulazione dei costi Banca vs Consulente Indipendente

Andiamo a vedere, numeri alla mano, il confronto tra costi Banca (prodotti bancari) vs. Consulente Indipendente (ETF)

Scenario:

Marco ha 100.000€ da investire e deve scegliere se farlo con i servizi della sua banca o con un consulente indipendente. 

La banca gli propone un fondo comune che ha un costo di gestione annuale dell'1,5% (già è tanto, ma ti assicuro che la media è del 2/2,5% con picchi del 4/5%), mentre il consulente indipendente gli suggerisce di investire in ETF con un costo di gestione dello 0,3%.

  • Con la Banca:

Costo di gestione annuale: 1,5%

Costo in un anno: 100.000€ x 1,5% = 1.500€

Costi in 10 anni: 15.000€ 

  • Con il Consulente Indipendente:

Costo di gestione annua: 0,3%

Costo in un anno: 100.000€ x 0,3% = 300€

Costo in 10 anni: 3000€

Risultato:

  • In questo esempio, scegliendo di affidarsi a un consulente indipendente, Marco risparmia 1.200€ all’anno solo sui costi di gestione (12.000€ in 10 anni).
    Nel lungo termine, risparmiare sulle commissioni fa una grande differenza nei rendimenti complessivi.

  • Se il costo dei fondi fosse del 2,5% il risparmio annuo sarebbe di 2.200€ (22.000€ in 10 anni).

  • Se il costo dei fondi fosse del 4% il risparmio annuo sarebbe di 3.700€ (34.000€ in 10 anni).

Tutto questo va a erodere i rendimenti degli investitori, riducendo la crescita complessiva del capitale nel tempo.

Facciamo qualche proiezione sul rendimento a questo punto.

Prendiamo il simulatore disponibile su Plannix per evidenziare i dati più significativi.

Scenario:

Marco deve scegliere se accettare l’offerta della banca con costi al 2,5% oppure quelli del consulente allo 0,3% e fa una semplice proiezione su Plannix:

  • Caso 1: costi al 2,5%, rendimento atteso 7,5% annuo, obiettivo: 15 anni.

Proiezione Plannix sui costi di investimento di un cliente  bancario
  • Caso 2: stessi input, ma costi allo 0,3%

Proiezione Plannix di un cliente gestito da consulente indipendente

Scegliendo gli ETF, Marco guadagna 76.000€ in più!

Inoltre, Plannix ti permette di capire quanto stai pagando di commissioni annue sui fondi che hai già e valutare se sia il caso di sbarazzartene. 

Soluzione Plannix per capire i costi eccessivi degli investimenti

Conflitti di interesse e indipendenza

Abbiamo visto che uno dei problemi principali nella gestione degli investimenti con la banca è il conflitto di interessi

I consulenti bancari sono impiegati dalla banca e, come tali, rispondono alle politiche aziendali dell'istituto. 

Questo significa che potrebbero essere incentivati a proporre determinati prodotti che, più che essere adatti al cliente, sono vantaggiosi per la banca. 

Questo meccanismo si riflette negativamente sugli investimenti dei clienti, perché si perde la fiducia che il consulente lavori realmente nel loro interesse.

Al contrario, un consulente indipendente non ha questi vincoli.

I suoi interessi coincidono con quelli del cliente: niente pressioni per vendere prodotti inutili o costosi.

La trasparenza dei costi è uno dei principali vantaggi del consulente indipendente, e permette una gestione più efficace e consapevole degli investimenti.

Senza legami con istituzioni finanziarie, può scegliere gli strumenti migliori, libero da condizionamenti esterni.

Questa indipendenza è cruciale per garantire che le raccomandazioni siano fatte con il solo scopo di massimizzare il valore per l’investitore, evitando conflitti di interesse.

Scegliere un consulente indipendente significa avere accesso a una consulenza imparziale e orientata esclusivamente al cliente.

Vantaggi e personalizzazione del piano finanziario

Tendiamo a restare coerenti con le decisioni prese in passato, anche quando queste non ci portano i risultati sperati. 

Se hai affidato i tuoi investimenti a una banca per anni, potrebbe sembrarti difficile fare un cambiamento radicale.

Magari pensi: "ormai sono qui da tanto, mi conviene continuare, anche se i risultati non sono eccezionali". 

Questa è la trappola dell’impegno e della coerenza.

Tuttavia, per ottenere il massimo dai tuoi investimenti, è importante non rimanere bloccati nelle vecchie abitudini. 

Rompere con questa coerenza e affidarti a un consulente indipendente potrebbe essere la mossa più intelligente per migliorare la tua situazione finanziaria.

Ti do un consiglio, o meglio te lo da Warren Buffett: “non investire in qualcosa che non capisci”.

Ci sono delle domande che dovresti porti per capire com’è composto il tuo patrimonio finanziario (e se ci sono degli eventuali campanelli d’allarme):

quali domande farsi sul proprio portafoglio finanziario?

Questa è la sequenza corretta di domande che devi porti per una prima valutazione generale dei prodotti che hai in portafoglio: 

  1. Sono a conoscenza delle caratteristiche specifiche del prodotto, delle sue condizioni contrattuali, di eventuali vincoli, dei rischi maggiori che questo prodotto comporta?

    Se la risposta è no, è un potenziale segnale di allarme.

  2. Sono a conoscenza della composizione del prodotto, ovvero di quello che c’è dentro (azionario, obbligazionario, liquidità, altro)?

    Se la risposta è no, è un potenziale segnale di allarme.

  3. Se non sono a conoscenza di queste due informazioni chiave (condizioni di contratto e composizione attuale), sono comunque riuscito a reperire facilmente documenti e ad avere assistenza da parte dell’intermediario (banca, assicurazione, consulente)?

    Se la risposta è no, è un potenziale segnale di allarme.

  1. Sono a conoscenza del costo reale di questo investimento, in termini di spese correnti che vengono addebitate all’importo che ho investito?

    Se la risposta è no, è un potenziale segnale di allarme.

  2. Sono a conoscenza della finalità di questo prodotto, del suo orizzonte temporale, del suo grado di rischio, e del suo collocamento in una pianificazione?

    Se la risposta è no, è un potenziale segnale di allarme.

La consulenza indipendente non si ferma alla scelta dei prodotti, ma abbraccia una visione olistica che tiene conto dell'intera situazione patrimoniale del cliente. 

Questo include, ad esempio, la pianificazione fiscale, il passaggio generazionale della ricchezza, la protezione patrimoniale e altri aspetti chiave della gestione finanziaria.

Questo approccio permette di adattare la strategia nel tempo, in base ai cambiamenti nelle esigenze o nei mercati, garantendo una maggiore resilienza e flessibilità.

Scegliere un consulente indipendente significa quindi non solo avere un servizio personalizzato, ma anche poter contare su un supporto continuo e proattivo per far fronte a nuove sfide o opportunità finanziarie.

Se vuoi rimanere aggiornato su questo e altri temi cruciali per il tuo futuro finanziario, iscriviti alla nostra newsletter: riceverai consigli pratici e aggiornamenti utili per la gestione del tuo patrimonio.

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