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gestione attiva o gestione passiva
gestione attiva o gestione passiva

Finanza personale

23 lug 2024

Gestione Attiva vs Passiva: Quale Strategia è Migliore per Te?

La gestione attiva e la gestione passiva sono due strategie di investimento molto diverse, ognuna con i propri vantaggi e svantaggi. 

La gestione attiva implica un intervento costante da parte di un gestore professionista, che seleziona titoli per cercare di battere il mercato. 

La gestione passiva, invece, mira a replicare un indice di mercato, riducendo i costi e semplificando il processo di investimento

In questo articolo, analizzeremo le principali caratteristiche di entrambe le strategie per aiutarti a capire quale potrebbe essere la scelta migliore per i tuoi obiettivi finanziari.

Ecco di cosa parleremo:

  1. Che cosa sono i fondi a gestione attiva

  2. Che cosa sono i fondi a gestione passiva

  3. Meglio i fondi a gestione attiva o quelli a gestione passiva?

  4. Perché per essere un investitore di successo non è sufficiente sapere in quali fondi investire

  1. Che cosa sono i fondi a gestione attiva

I fondi comuni di investimento a gestione attiva sono prodotti offerti dalle Società di Gestione del Risparmio (SGR), progettati per consentire agli investitori una gestione professionale dei loro capitali.

Quando investi in un fondo di investimento, i tuoi soldi non restano presso la banca o la SGR che ti ha venduto il fondo, ma vengono utilizzati per acquistare le azioni e le obbligazioni che compongono il portafoglio del fondo.

Investire in fondi a gestione attiva significa quindi affidare i propri soldi a un gestore, il cui compito è quello di costruire e gestire un portafoglio di investimenti con l'obiettivo di superare le performance del mercato o di un benchmark specifico.

Un benchmark è un punto di riferimento. 

Immagina di partecipare a una gara di corsa: il tuo obiettivo è quello di correre più velocemente rispetto al tempo prestabilito.

Immagina di voler investire nella più grande economia mondiale, ovvero gli USA, e di scegliere un fondo a gestione attiva con l'obiettivo di fare meglio del mercato stesso.

In questo caso, l’ S&P 500, che include le 500 maggiori società negli Stati Uniti, sarà il tuo benchmark di riferimento.

Questo tipo di fondi cerca di superare un benchmark di riferimento, come un indice di mercato, attraverso la selezione di titoli

L'obiettivo è generare rendimenti superiori a quelli medi del mercato, utilizzando analisi finanziarie, previsioni economiche e varie strategie di investimento.

Attenzione però, perché questo lavoro non è gratis.

Questo non è un male in sé, nessuno lavora gratis, ma è importante sapere quanti soldi si pagano per questa gestione.

In questo modo, si può valutare se il servizio ottenuto è adeguato e merita la commissione che ti viene addebitata. 

Fondi di investimento e commissioni

Le commissioni tipiche di un fondo di investimento sono:

  • Commissioni di ingresso o sottoscrizione: vengono pagate alla Società di Gestione del Risparmio (SGR) al momento dell'acquisto del fondo.

Esempio: Se investi 100.000 € in un fondo con una commissione di ingresso al 2% (2.000 €), il tuo investimento iniziale sarà effettivamente di 98.000 €.

  • Commissioni di gestione o spese correnti: vengono addebitate annualmente dalla SGR per la gestione del fondo. Sottolineo, annualmente. Perciò è importante considerare questo costo fisso.

Esempio: Se hai 100.000 € investiti in un fondo con una commissione di gestione del 3%, ogni anno verranno prelevati 3.000 €.

  • Commissioni di performance: vengono applicate se, durante un determinato periodo, il fondo supera il rendimento del benchmark dichiarato.

Ne abbiamo parlato meglio in questo articolo del blog.

Ma cosa stai pagando, esattamente, così profumatamente?

Stai pagando la gestione dei tuoi soldi.

La gestione attiva richiede un intervento costante da parte del gestore del fondo, il quale deve monitorare continuamente il mercato e adattare il portafoglio alle nuove informazioni e alle mutevoli condizioni economiche. 

Questo comporta un intenso lavoro di ricerca e analisi, oltre alla necessità di prendere decisioni rapide e informate. 

Per questo motivo, i fondi a gestione attiva tendono ad avere costi di gestione più elevati rispetto ai fondi passivi. 

Le commissioni annuali di gestione possono variare dall'1,50% al 4%, erodendo una parte significativa dei guadagni degli investitori.

Nonostante il potenziale per rendimenti superiori, i fondi a gestione attiva comportano anche rischi maggiori

Le decisioni del gestore possono non sempre risultare vincenti, e un singolo errore di valutazione può avere impatti significativi sul rendimento del fondo

Inoltre, l'influenza di fattori esterni imprevedibili, come crisi economiche o eventi geopolitici, può compromettere anche le strategie più ben pianificate. 

Un altro aspetto critico è il conflitto di interesse: i gestori e i promotori finanziari potrebbero essere incentivati a promuovere determinati fondi per motivi che non sempre rispecchiano gli interessi degli investitori.

Per comprendere meglio questi rischi, confrontiamo la gestione attiva con la gestione passiva. 

Ma prima, vediamo cosa sono i fondi a gestione passiva.

  1. Che cosa sono i fondi a gestione passiva

I fondi a gestione passiva, come gli ETF, sono progettati per replicare un indice di mercato specifico, come l'S&P 500 per il mercato azionario americano, il FTSE MIB per il mercato azionario italiano, o l'MSCI World per il mercato azionario globale.

A differenza dei fondi a gestione attiva, un ETF detiene un paniere di titoli che corrisponde esattamente all'indice di riferimento.

In questo modo, l'ETF riesce a ottenere lo stesso rendimento del mercato.

Ad esempio, un ETF che replica l'indice azionario globale avrà le stesse azioni e, pertanto, seguirà lo stesso andamento dell'indice.

Gli ETF non mirano a superare il mercato, ma semplicemente a replicarne le performance.

Esempio pratico: supponi di voler investire sul mercato azionario americano e di non avere idea di cosa fare.

Anziché spendere ore cercando di capire quali sono le azioni migliori per conto tuo, o quali sono i fondi comuni con i gestori più bravi, decidi di comprarti direttamente un ETF azionario che replica l’andamento dell’intero S&P500.

Gli ETF offrono due vantaggi significativi simili a quelli dei fondi a gestione attiva: 

  • Diversificazione: comprando una quota del fondo stai investendo in 500 società dell’indice

  • Separazione patrimoniale: I tuoi investimenti non restano presso la Società di Gestione del Risparmio (SGR), ma vengono direttamente investiti nelle aziende che compongono l'indice. Questo garantisce che il capitale investito sia separato dalla società che gestisce l'ETF.

Oltre a questi, gli ETF hanno una serie di vantaggi aggiuntivi:

  • Liquidità: Gli ETF possono essere acquistati e venduti come azioni ordinarie durante le ore di mercato, garantendo operazioni in tempo reale. È importante scegliere ETF con volumi di scambio adeguati per sfruttare appieno questo vantaggio.

  • Trasparenza: Puoi verificare esattamente quali titoli sono inclusi nell'ETF consultando il prospetto informativo, il KID, o i siti specializzati come JustETF o Morningstar.

  • Costi molto bassi: un ETF può avere spese fino a 20 volte inferiori rispetto a un fondo comune equivalente (0,1% rispetto al 2%).

Compreso cosa sono i fondi a gestione passiva non rimane che capire cosa è meglio per l’investitore.

  1. Meglio i fondi a gestione attiva o quelli a gestione passiva?

Non c’è una risposta definitiva a questa domanda. 

Tuttavia, è importante considerare che i fondi a gestione attiva non riescono a battere il mercato in modo costante e significativo nel lungo termine, per questo meglio prediligere gli ETF.

Da un punto di vista teorico, affidare i propri investimenti a un gestore esperto può sembrare una scelta logica.

Tuttavia, i dati mostrano che i costi elevati associati alla gestione attiva e l'incapacità di molti gestori di prevedere correttamente i movimenti del mercato, rendono questa strategia meno efficace rispetto alla gestione passiva. 

Gli ETF, grazie ai loro costi contenuti e alla capacità di replicare fedelmente il rendimento di un indice, rappresentano una soluzione più efficiente per la maggior parte degli investitori.

L’esempio più semplice per capire questo punto è sempre l’indice americano S&P500, composto dalle 500 migliori aziende americane.

Qual è il punto?

Un gestore di un fondo a gestione attiva non sarà mai in grado di essere costantemente aggiornato e di identificare con precisione le aziende che entreranno nell'Indice S&P 500.

L'ETF, invece, replica automaticamente l'indice

Quando una nuova azienda entra nell'S&P500, l'ETF la include automaticamente nel suo portafoglio, mentre esclude quelle che non soddisfano più i criteri dell’indice.

Al contrario, il gestore di un fondo a gestione attiva deve fare previsioni e prendere decisioni manuali riguardo alle azioni da acquistare o vendere.

Questo processo è soggetto a errori, ritardi e bias personali, rischiando di non essere sempre aggiornato con i cambiamenti del mercato.

Andiamo nella pratica. 

Secondo il rapporto SPIVA, una delle pubblicazioni più autorevoli in materia, la maggior parte dei fondi attivi non riesce a superare i propri benchmark di riferimento.

Elaborazione SPIVA sui fondi attivi

Prendiamo come esempio il Mercato principale, ovvero gli USA.

Considerando un periodo temporale di 10 anni, la percentuale di fondi attivi che riescono a battere il proprio benchmark è di circa il 5%

Un po’ meglio per l’Europa e l’Italia, ma le probabilità giocano comunque a sfavore del gestore.

A livello globale, invece, la % di fondi che batte il benchmark è minuscola (2,15%)

I fondi a gestione attiva, in media, non battono il mercato costantemente.

Anche se lo fanno (come dicevo precedentemente, ci sono fondi attivi onesti) e il gestore diventa famoso, bisognerebbe tornare indietro di 10 anni per affidare i propri soldi a lui, ma non esiste la macchina del tempo.

  1. Perché per essere un investitore di successo non è sufficiente sapere in quali fondi investire

Sebbene la scelta tra gestione attiva e passiva sia cruciale, non è sufficiente per garantire il successo degli investimenti

La narrativa, ormai sdoganata su youtube, su tiktok e sui social, è questa: dato che i fondi attivi non battono il mercato ALLORA compra ETF e sei a posto per sempre.

Non funziona così!

È vero che i fondi attivi non battono il mercato nel lungo termine.

Ma non è vero che comprare un qualsiasi ETF vada bene per te.

La realtà è più articolata di così.

Le scelte veramente importanti, ovvero quanto, quando, perché e come investire, non vengono prese da TE, ma da altre figure sulla base dei loro interessi o in base alle loro (pre)visioni di mercato.

Quando decidi di comprare un ETF che replica l'indice S&P500, stai decidendo di NON investire su altre asset class (azionario europeo, giapponese, emergente, obbligazionario governativo, high yield, materie prime ecc.)

È sufficiente investire in un ETF sull'S&P 500?

Beh, dipende…

  • Se sei un imprenditore, un medico, un dirigente, un avvocato o hai già accumulato un po’ di risparmi, un solo ETF non è sufficiente.

  • Se sei un neolaureato e hai firmato il tuo primo contratto di lavoro e hai sul conto i soldi per pagare un giro di spritz agli amici per festeggiare, allora possiamo parlarne.
    In questo caso, l’idea di investire in un unico ETF ben diversificato (forse non inizierei neanche con l’S&P 500) può essere un'ottima scelta.

Non sarà comprando il primo ETF che passa che risolverai i tuoi problemi finanziari.

Se non ti sei assicurato, se non hai un cassetto per le emergenze, se non hai definito gli obiettivi che vuoi raggiungere, comprare ETF solo perché lo dicono su tiktok non servirà a nulla.

La verità è che gli ETF sono semplicemente strumenti di investimento

La loro validità dipende dal tipo di investitore che sei, dalla fase della vita in cui ti trovi e dai tuoi obiettivi di investimento. 

Possono essere buoni o meno, utili o inadatti, a seconda delle tue specifiche esigenze e circostanze.

È da qui che si costruisce il proprio portafoglio.

Investire non riguarda solo la selezione dei fondi, ma anche la gestione del rischio, la pianificazione fiscale, la definizione degli obiettivi di investimento e la disciplina emotiva.

Abbiamo creato una guida, completamente gratuita, per iniziare a investire con consapevolezza e non sentirti più a disagio quando ti parleranno di finanza o dovrai pensare ai tuoi soldi:

https://www.plannix.co/accedi-corso-gratuito

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